venerdì 10 gennaio 2014

Fuori uno.


-69

Il primo proposito del 2014 è andato.

Prima settimana dell’anno: tre volte in palestra.
Sì, lo so, non è quel che si dice un propositone, ma sono una convinta fautrice della teoria dei piccoli passi.

Fatto fuori il mio primo proposito, 
cosa è successo?


Ho bisogno di una squadra di pompieri ben addestrata, solo per alzarmi dal letto.

L’acido lattico si è impadronito del mio corpo.

Il mio gomito destro e la mia anca sinistra producono uno strano rumore di noci schiacciate.

La mia coscienza brilla e scintilla.

Ho scoperto qual è “l’esercizio brucia panettone” per eccellenza.
(conservo gelosamente la sua formula in cassetta di sicurezza).

Gli uomini, in palestra, parlano sempre dei soliti due argomenti: calcio e figa. Ma non necessariamente in quest’ordine.

Marco (pizzicandomi le chiappe): “Mamma Isa, cicciona.”
La sottoscritta: “No, caro il mio duenne-so-tutto-io! Questa roba qui, è tutto muscolo.”

Alla cassa del supermercato mi hanno dato del tu.
(dentro mi sento accartocciata, ma i tre giorni di palestra devono vedersi tutti)

Conosco a menadito la posizione del gatto, del ponte e della foglia.
(No, il kamasutra non c’entra niente)

Non ho buttato via i miei soldi. Rotule, addominali e schiena, invece sì!

Per un giorno, un giorno almeno, ho avuto la straordinaria sensazione di aver fatto un buon lavoro.





“Nel mondo reale, il bene non scaccia via il male, né il male scaccia via il bene. Ma l’energia rimpiazza la passività. (Bill Bernbach)

Avanti allora, mancano più o meno 50 settimane. La prima è andata bene.



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