Eccoci: siamo entrati
nell’Avvento. Anche quest’anno mi ritrovo con lo stesso, rinnovato entusiasmo,
ad aprire finestrelle numerate che celano topolini sotto il vischio e
pettirossi col cappello di Babbo Natale.
Purtroppo, l’ultimo calendario
che ho comprato si è rivelato una fregatura. Appena l’ho tolto dalla
confezione, il cartoncino con le piccole immagini che si trovano dietro le
finestrelle… si è staccato, dandomi una triste anteprima di quello che Marco troverà,
da qui alla vigilia.
Questa involontaria
anticipazione mi ha fatto venire voglia di immaginare nuove sorprese, che vorrei
scoprire dietro a quei 24 numeri.
Contravvenendo a qualunque
superstizione sui desideri svelati, condivido subito i miei.
1 – Un pigiama. Catapultata, in
un secondo, a uno sfrenato pigiama party con le mie amiche, più o meno 20 anni
fa: chitarra, sigarette, birra e ovviamente… i pigiami!
2 - New York. Quella di Harry ti
presento Sally. Poter guardare e riguardare il mio film preferito e ripetere a
memoria il discorso della notte di Capodanno.
3 – Un atro film: Carlito’s Way.
Ma questa volta il finale lo riscrivo io. Così evito la mia solita,
imbarazzante, crisi di pianto convulso.
4 – Due biglietti aerei. Un viaggio in Patagonia. E il tempo per
andarci.
5 – Una piscina. E quattro
amiche in totale relax: rivivere per un secondo la sensazione dopo l’esame di
maturità. Dove tutto era possibile.
6- Jennifer Aniston. Sì proprio
lei in persona. Vorrei averla affacciata alla finestra del mio calendario e
chiederle come fa a sopravvivere. Perché, peggio di non potere avere Bred Pitt neanche
per un giorno, è sposartelo e poi doverci rinunciare.
7 – Un’ora. Aprire e trovare del
tempo in regalo, da poter usare come voglio. La mia 25 ora.
8 - Il peccato senza il
peccatore. Vorrei trovare la cioccolata senza i brufoli, la Nutella senza il
culo grosso e la pizza senza cellulite. Magari anche un figlio, senza le notti
in bianco. Ma chiedo troppo.
9 - Richard Gere. E tutto il
mondo di Pretty Woman. Solo che al posto di Julia, ci sono io a fare shopping
sfrenato e commuovermi alla Traviata.
10 - Patrick Swayze. Alzo
lentamente il numero 10 e parte in automatico: “Nessuno può mettere baby in un
angolo”. E poi… via a ballare Time of my
life.
11 – Un anello. Di quelli che
gli uomini (tutti!) regalano alle loro donne, mettendosi in ginocchio, ma che a
me non è toccato. Ancora.
12 – Un altro anello. Quello che
ho perso a mia madre durante una manifestazione studentesca, che lei non mi ha
mai fatto pesare abbastanza. Mi piacerebbe poterglielo ridare.
13 – Una gabbia di leoni. Riuscire a
ricordare il momento in cui è stata scattata la foto che tengo sulla mia
scrivania. Io allo zoo, immortalata davanti ai leoni dal mio nonno, che sul
retro ha scritto: “Novembre ‘79: Passerotto con sfondo di leoni”. Dal mio
sorriso dovevo essere proprio felice, quella fredda mattina.
14 – Chi ha ucciso Laura Palmer.
Almeno mi tolgo ogni dubbio, perché a suo tempo avevo fatto un gran casino.
15 - Rambo. Il mio primo gatto:
nero con occhi gialli.
16 – Principessa. La mia ultima
gattina: bianca con gli occhi verdi.
Rambo e Principessa: praticamente uno Yin e Yang felino che si sono incontrati solo nel paradiso dei gatti.
Rambo e Principessa: praticamente uno Yin e Yang felino che si sono incontrati solo nel paradiso dei gatti.
17 – Il vocabolario di greco.
Quello che volevo bruciare, ma che poi ho tenuto da qualche parte. Vorrei
trovarmelo inaspettatamente davanti per potergli dire: “ti ho battuto. Tiè!”
18 – Tanti aiutanti di Babbo
Natale. In mezzo c’è anche Marco, alla sua prima recita di Natale. Io non la
ricordo perché avevo l’influenza!
19 – Una Golf scura. Aprire il
mio numero 19 e trovarmi faccia a faccia con quel cafone che mi ha rubato il
parcheggio dopo due ore che lo cercavo, dicendomi solo: “capita!”. Sbattergli
la finestrella in faccia e poi farlo di nuovo, finché non chiede scusa.
20 – Babbo Natale. Ma quello
vero, per potergli chiedere un passaggio sulla sua slitta, in una silenziosa
notte di stelle.
21 - La mia maestra delle
elementari. Una suora alta un metro e cinquanta, che ci starebbe larga dentro al
mio calendario. Vorrei chiederle perché ci picchiava tutti come un fabbro. Se non
la vedo veramente pentita, ripeterei lo stesso trattamento usato col tipo della
Golf!
22 – Tiffany. Quello sulla Quinta
Strada. E io davanti alle vetrine con quel magnifico vestito nero. Ovviamente,
mi calza a pennello come a Audrey Hepburn.
23 – Il rigore di Grosso nel
2006. Così, per fare una sorpresa a mio figlio. Lui non c’era!
24 – Dietro il 24, lo sanno
tutti, c’è il presepe. Non me la sento proprio di cambiare questa tradizione. Sfrattare
un bambino, il giorno prima del suo compleanno, non è una cosa che può fare una
mamma.
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