martedì 3 dicembre 2013

Mamma dixit – intercettazioni creative. 24 desideri avventati.


Eccoci: siamo entrati nell’Avvento. Anche quest’anno mi ritrovo con lo stesso, rinnovato entusiasmo, ad aprire finestrelle numerate che celano topolini sotto il vischio e pettirossi col cappello di Babbo Natale.

Purtroppo, l’ultimo calendario che ho comprato si è rivelato una fregatura. Appena l’ho tolto dalla confezione, il cartoncino con le piccole immagini che si trovano dietro le finestrelle… si è staccato, dandomi una triste anteprima di quello che Marco troverà, da qui alla vigilia.

Questa involontaria anticipazione mi ha fatto venire voglia di immaginare nuove sorprese, che vorrei scoprire dietro a quei 24 numeri.

Contravvenendo a qualunque superstizione sui desideri svelati, condivido subito i miei.


1 – Un pigiama. Catapultata, in un secondo, a uno sfrenato pigiama party con le mie amiche, più o meno 20 anni fa: chitarra, sigarette, birra e ovviamente… i pigiami!

2 - New York. Quella di Harry ti presento Sally. Poter guardare e riguardare il mio film preferito e ripetere a memoria il discorso della notte di Capodanno.

3 –  Un atro film: Carlito’s Way. Ma questa volta il finale lo riscrivo io. Così evito la mia solita, imbarazzante, crisi di pianto convulso.


4 – Due biglietti aerei.  Un viaggio in Patagonia. E il tempo per andarci.

5 – Una piscina. E quattro amiche in totale relax: rivivere per un secondo la sensazione dopo l’esame di maturità. Dove tutto era possibile.

6- Jennifer Aniston. Sì proprio lei in persona. Vorrei averla affacciata alla finestra del mio calendario e chiederle come fa a sopravvivere. Perché, peggio di non potere avere Bred Pitt neanche per un giorno, è sposartelo e poi doverci rinunciare.

7 – Un’ora. Aprire e trovare del tempo in regalo, da poter usare come voglio. La mia 25 ora.

8 - Il peccato senza il peccatore. Vorrei trovare la cioccolata senza i brufoli, la Nutella senza il culo grosso e la pizza senza cellulite. Magari anche un figlio, senza le notti in bianco. Ma chiedo troppo.

9 - Richard Gere. E tutto il mondo di Pretty Woman. Solo che al posto di Julia, ci sono io a fare shopping sfrenato e commuovermi alla Traviata.

10 - Patrick Swayze. Alzo lentamente il numero 10 e parte in automatico: “Nessuno può mettere baby in un angolo”. E poi… via a ballare Time of my life.

11 – Un anello. Di quelli che gli uomini (tutti!) regalano alle loro donne, mettendosi in ginocchio, ma che a me non è toccato. Ancora.

12 – Un altro anello. Quello che ho perso a mia madre durante una manifestazione studentesca, che lei non mi ha mai fatto pesare abbastanza. Mi piacerebbe poterglielo ridare.

13 – Una gabbia di leoni. Riuscire a ricordare il momento in cui è stata scattata la foto che tengo sulla mia scrivania. Io allo zoo, immortalata davanti ai leoni dal mio nonno, che sul retro ha scritto: “Novembre ‘79: Passerotto con sfondo di leoni”. Dal mio sorriso dovevo essere proprio felice, quella fredda mattina.


14 – Chi ha ucciso Laura Palmer. Almeno mi tolgo ogni dubbio, perché a suo tempo avevo fatto un gran casino.

15 - Rambo. Il mio primo gatto: nero con occhi gialli.

16 – Principessa. La mia ultima gattina: bianca con gli occhi verdi.
Rambo e Principessa: praticamente uno Yin e Yang felino che si sono incontrati solo nel paradiso dei gatti.

17 – Il vocabolario di greco. Quello che volevo bruciare, ma che poi ho tenuto da qualche parte. Vorrei trovarmelo inaspettatamente davanti per potergli dire: “ti ho battuto. Tiè!”

18 – Tanti aiutanti di Babbo Natale. In mezzo c’è anche Marco, alla sua prima recita di Natale. Io non la ricordo perché avevo l’influenza!

19 – Una Golf scura. Aprire il mio numero 19 e trovarmi faccia a faccia con quel cafone che mi ha rubato il parcheggio dopo due ore che lo cercavo, dicendomi solo: “capita!”. Sbattergli la finestrella in faccia e poi farlo di nuovo, finché non chiede scusa.

20 – Babbo Natale. Ma quello vero, per potergli chiedere un passaggio sulla sua slitta, in una silenziosa notte di stelle.

21 - La mia maestra delle elementari. Una suora alta un metro e cinquanta, che ci starebbe larga dentro al mio calendario. Vorrei chiederle perché ci picchiava tutti come un fabbro. Se non la vedo veramente pentita, ripeterei lo stesso trattamento usato col tipo della Golf!

22 – Tiffany. Quello sulla Quinta Strada. E io davanti alle vetrine con quel magnifico vestito nero. Ovviamente, mi calza a pennello come a Audrey Hepburn.

23 – Il rigore di Grosso nel 2006. Così, per fare una sorpresa a mio figlio. Lui non c’era!

24 – Dietro il 24, lo sanno tutti, c’è il presepe. Non me la sento proprio di cambiare questa tradizione. Sfrattare un bambino, il giorno prima del suo compleanno, non è una cosa che può fare una mamma.


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