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Sì, devo ammetterlo, quando ho saputo di aspettare un
maschio ho pianto.
Volevo disperatamente una femmina, chissà perché.
Avevo paura che non ci saremmo capiti, che avrei visto
in lui tutto quello che non mi piace degli uomini senza riuscire a correggerlo,
che si sarebbe alleato con suo padre in una sorta di gioco di squadra senza
arbitro.
Lo so, sbagliavo, ed è bello poterlo ammettere.
Partiamo da due o tre questioni pratiche che ho saputo subito
apprezzare:
- Non ti arrivano camionate di tutine rosa confetto dalle
mille zie che non aspettavano altro.
- Forse ti risparmi il mondo di Hello Kitty.
- Trovi anche scarpe senza paillettes.
- Sulla tua strada potresti non incontrare mai la bambola
che mangia, sputa, ha la febbre con le convulsioni, si strozza mentre beve il
latte, rutta… ma cosa facciamo i figli a fare allora?!
- Non devi interpellare Dolce&Gabbana per scegliere
l’abbinamento del giorno.
- Se ti accorgi che non è proprio il più prestante della
classe, puoi sempre pensare che tanto avrà carisma nella vita. (Non mentiamoci,
per noi donne non è così: devo ancora incontrare chi considera “bella dentro”
un complimento!).
Ma, per me, non era ancora sufficiente. Stavo cercando
quella scintilla, quell’evento speciale che mi facesse scoprire finalmente il
rapporto privilegiato tra madre e figlio.
E non lo trovavo, certo che non lo trovavo! Perché continuavo ad aggrovigliarmi in complicati ragionamenti femminili.
E non lo trovavo, certo che non lo trovavo! Perché continuavo ad aggrovigliarmi in complicati ragionamenti femminili.
Finché, Marco, non mi ha illustrato la sua visione
dell’universo.
Una parte del mondo è DONNA, come la mamma.
L’altra parte, semplicemente, è non-mamma, quindi è DONNO.
Papà è donno.
Topolino è donno.
L’albero è donno
ma la mela è donna.
La macchina è donna
e il bus, ovviamente, è donno.
La maestra è donna,
quando alza la voce, però, è donno.
Il nonno è donno
ma la nonna, lo sanno tutti, è donna.
Barbapapa è donno,
ma la sua dolce Barbamamma è donna.
Minnie è donna.
Pippo è donno
e Pluto (annosa questione del perché sono entrambi cani, ma uno vive in casa
con le scarpe e l’altro nella cuccia in giardino)… è bau-donno!
E queste, per una madre, sono grandi soddisfazioni.
Per qualunque stravaganza femminile, vista da un uomo. Passo la palla ai papà.
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