mercoledì 23 ottobre 2013

Naming.


-94 e -93

“L’importante è rendere DESIDERABILE un prodotto. Alcuni fra i nomi dei prodotti più conosciuti sono falliti.” (Bill Bernbach)

La prima volta che ti chiama "mamma". Chi non la ricorda? Io.
Per il mio piccolo, il periodo del giappo-cinese è durato a lungo e tra un babu-babu e un la-la-la, c’era anche qualche ma-ma-ma.

Ma ricordo benissimo quando ha iniziato a dire papà: di notte!
Visto che poteva chiamare la sua mamma fino al canto del gallo e oltre, senza ottenere grandi risultati, ha riversato la sua arte persuasiva sul papà. Con effetti decisamente migliori.

Qualche mese più tardi, quando sono entrati in famiglia i Barbapapa, diventati subito “I –papà”, secondo l’usanza under 3 di eliminare i primi pezzi di parola, il papà (quello vero) è stato ribattezzato “papy”. Ahi, ahi!


Seguì un periodo duro per provare a convincerlo a tornare a un più virile “papà” e abbandonare quel “papy” di berlusconiana memoria. Finché una notte, dopo svariati “mamma” andati a vuoto, sentiamo… "papypapààààààà"!

Nel silenzio, ecco il nome perfetto: papypapà. Suo e di nessun altro.
Così si è guadagnato una notte nel lettone!


Il fatto è che: “Non importa quanto si sintetizza, ma come si sintetizza.” (Bill Bernbach)

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